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Agenti lievitanti: un esempio applicativo

Il tempo è prezioso e non sempre sufficiente per l’attesa che si richiede ad una lievitazione naturale. Facendo di necessità virtù, abbiamo colto l’occasione al balzo per testare e vedere in un impasto per pane l’effetto di due formulazioni lievitanti (tra le moltepici possibilità) a base di bicarbonato di sodio: una con aggiunta di tartrato… Continua la lettura

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N0, N, t, D, z, F – VII parte

Nei post precedenti si sono viste alcune delle caratteristiche che i processi termici dovrebbero avere in termini di durata e temperatura per essere efficaci nel rendere sicuro un alimento dal punto di vista microbiologico e parallelamente sono state indagate quelle relative ai microrganismi che li rendono in qualche modo tolleranti o resistenti agli stessi. Arrivati… Continua la lettura

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N0, N, t, D, z, F – VI parte

Trattamento termico equivalente (TTEq). Approfondiamo questo tema iniziato già da qualche tempo. Conoscendo i specifici valori di D e z, avevamo visto come sia possibile stimare la riduzione del numero di microorganismi presenti in un alimento con opportuni trattamenti termici a date temperature. Se volessimo applicare però diverse temperature ed ottenere numericamente la medesima distruzione… Continua la lettura

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N0, N, t, D, z, F – V parte

Prima di ritornare alla parte matematica con l’applicazione delle formule che permettono di calcolare il numero di riduzioni decimali (D) di un trattamento termico a diverse temperature, segnaliamo un interessante database nel quale si possono trovare molti valori sperimentali di D e z associati ai microorganismi di interesse alimentare ricavati da processi su colture in terreni standard e in… Continua la lettura

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N0, N, t, D, z, F – IV parte

Ci riallacciamo immediatamente ai precedenti post per continuare l’argomento in questione, quello legato al tema dei trattamenti termici stabilizzanti e sanitizzanti sugli alimenti. Nello specifico si è fatto cenno sia alla pastorizzazione che alla sterilizzazione e pensiamo che a questo punto si possano aggiungere altre considerazioni di carattere pratico collegate a quanto già riportato. Parlando di… Continua la lettura

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N0, N, t, D, z, F – III parte

Dell’argomento si è scritto qualcosa prima qui e poi qui introducendo le nozioni alla base di questa importante area in ambito industriale. Riprendiamo ora in modo più dettagliato quanto detto su pastorizzazione e sterilizzazione dicendo che il primo processo, generalmente condotto al di sotto dei 100 °C per un tempo variabile da qualche secondo a… Continua la lettura

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N0, N, t, D, z, F – II parte

Per capire come la temperatura e il tempo influenzino la crescita e l’attività microbica, immaginiamo lo yogurt tradizionale: del latte miscelato con particolari ceppi batterici è posto in appositi contenitori ad una determinata temperatura (35-37°C) per un tempo sufficiente ad ottenere le caratteristiche sensoriali desiderate che verranno mantenute inalterate ricorrendo necessariamente alla refrigerazione (2-4 °C) e al suo consumo entro… Continua la lettura

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N0, N, t, D, z, F – I parte

Quello che potrebbe sembrare un enigma in realtà non lo è. Vedremo insieme cosa si nasconda dietro a queste lettere apparentemente prive di significato. Inquadriamo subito l’argomento che toccherà in senso più ampio i trattamenti termici e come questi influenzino la vita (o la morte) dei microrganismi. Più nello specifico e senza avere la pretesa… Continua la lettura

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